Filologia al servizio delle nazioni. storia, crisi e prospettive della filologia romanza (la)
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Rapisarda Stefano Mondadori Bruno 9788867741922
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Se un giorno la filologia morisse, la critica morirebbe con lei, la barbarie rinascerebbe, la credulit? sarebbe di nuovo padrona del mondo?. Cos? Ernest Renan ne L'avenir de la science (1890) tesseva un altissimo elogio della filologia, una delle scienze regine del XIX secolo. Oggi, al tempo delle fake news e della post-verit?, quelle parole ci ricordano che la filologia pu? essere ancora argine alla barbarie. E ci ricordano che la filologia, quella con aggettivi e quella senza, ? intrinsecamente politica. Non ? utile o interessante in s?: lo ? quando ? schierata, militante, calda, quando tocca interessi, quando serve interessi. Quando ? al servizio di un Principe o di un partito o di uno Stato o di una visione del mondo. Ci ricordano insomma che la filologia ? anche politica, come sapevano Lorenzo Valla e Baruch Spinoza, Ernest Renan e Ulrich Wilamowitz-M?llendorff, Gaston Paris e Paul Meyer, Eduard Koschwitz e Joseph B?dier, Ernst Robert Curtius e Erich Auerbach, Cesare Segre e Edward Said. Eppure la filologia, con o senza aggettivi, oggi sa di polvere e di noia. Ci? sollecita varie domande: perch? questa antica scienza del testo si ? ridotta al margine della cultura di oggi? Pu? tornare al centro dei bisogni intellettuali dell'uomo contemporaneo? Quale tipo di filologia pu? ancora servire il mondo e servire al mondo?
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